Come sono GUARITO dal Dolore Pelvico Cronico

E’ ormai un bel po’ che non ho più fastidi di alcun genere, né con le minzioni né col dolore da seduto…
Ed è trascorso ancora più tempo da quando ho smesso di assumere farmaci.

Posso dire di aver finalmente SCONFITTO il Dolore Pelvico Cronico, un incubo durato tre anni (leggi la mia storia).

Chi segue la pagina Facebook già sa che ho pubblicato man mano rimedi e metodi naturali che mettevo in pratica e con cui ho avuto progressivamente dei benefici…
Ora che ho la conferma che tutti questi rimedi e metodi mi hanno guarito, ho deciso di raccoglierli in questo post.

Ricordati però che non sono un medico. Le informazioni contenute in questo blog e nella pagina Facebook sono solo informative.
In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali.

Ti invito prima a leggere queste avvertenze.

Quindi tanto per iniziare ti dirò quali sono gli specialisti che mi hanno aiutato e poi i rimedi e i metodi naturali, che se intendi provare dovranno essere approvati dal medico prima di assumerli/applicarli.

Indice

1. Il Dolore Pelvico Cronico
2. Da quale medico sono andato
3. L'assurda paura di non guarire
4. Cloruro di Magnesio
5. Vitamina K2
6. Acido ascorbico (Vitamina C)
7. “Un Mal Di Testa Nel Bacino”
8. La Meditazione Mindfulness
9. Due semplici ed efficaci tecniche
10. Alimentazione
11. Stile di Vita Sano
12. Il “Rilassamento Paradossale” o “Esplorazione del corpo”
13. Il "Rilassamento Paradossale momento per momento"
14. Rilascio Trigger Points intrapelvici
15. Rilascio Trigger Points esterni
16. Stretching
17. Sport
18. Disfunzioni Posturali come causa
19. L’abitudine della Contrattura Pelvica
20. “Tamponare” il dolore da seduti
21. “Tamponare” l'urgenza minzionale
22. Traumi psicologici
23. Problemi proctologici, spesso causa del dolore pelvico
24. Colon Irritabile
25. Prevenire il freddo
26. Contrastare il Dolore Pelvico col caldo
27. Affrontare i Bagni al Mare
28. Nevralgia del Pudendo?
29. ”Dopo quanto tempo sei guarito?”
30. Conclusioni
31. Aggiornamenti: Il Cibo come Medicina

Il Dolore Pelvico Cronico

Tratto da: Un mal di testa nel bacino

Alcune patologie e disturbi, spesso derivano dal Dolore Pelvico Cronico (CPPS Chronic Pelvic Pain Syndromes):
- nevralgia del nervo pudendo
- sindrome di Alcock
- prostatite abatterica
- cistite interstiziale
- cistite ricorrente
- vulvodinia
- vestibolite
- ipertonia del pavimento pelvico
- sindrome uretrale
- vescica iperattiva
- proctalgia
- ipertonia degli sfinteri anali
- sindrome del levator ani
- disfunzione del pavimento pelvico
- frequenza e urgenza urinaria (pollachiuria)
- bisogno di urinare anche dopo aver svuotato la vescica (tenesmo)
- difficoltà o intermittenza nella minzione (stranguria)
- penetrazione dolorosa o impossibile (dispareunia e vaginismo)
- dolore/malessere legato all'attività sessuale
- dolore/malessere che si acuisce nel sedersi
- dolore/malessere nei genitali e nell'area ano-rettale

Alla base di tutto, vi è un ciclo in cui la tensione e contrazione cronica causa l'accorciamento dei muscoli del pavimento pelvico.
Lo stato di contrazione cronica porta a trigger points che rendono fisso quest’accorciamento dei muscoli.
Una volta innescato questo problema, diventa un circolo vizioso, alimentato dall’ansia, dolore, paura e tensione.

Da quale medico sono andato

Ecco gli specialisti suggeriti nel libro un mal di testa nel bacino:
« - un Urologo, per discriminare che non si tratti di altra patologia e che escluda prostatite batterica (che statisticamente è solo il 5% dei casi)
- uno Psicoterapeuta per insegnare al paziente il rilassamento della tensione muscolare al pavimento pelvico e aiutarlo a modificare la propria abitudine a scaricare lo stress nel pavimento pelvico
- un Fisioterapista specializzato nel rilascio dei trigger points nel pavimento pelvico e in altre parti del corpo »

Per quanto riguarda il fisioterapista, per me è stato difficile trovare uno specialista simile, esperto in rilascio di trigger points nel pavimento pelvico.
L’alternativa valida è stata un medico Proctologo; in genere è anche pelviperineologo ovvero studia e cura i problemi del pavimento pelvico.
Non è necessario andare da un privato. Medici così li trovi nei reparti ospedalieri: ambulatori di Uroflussimetria/Urodinamica, reparti di Proctologia, Ginecologia...

Anche se il 95% delle prostatiti è abatterica, il dolore pelvico a volte ha come causa una prostatite batterica. Quindi bisogna accertarsi che non sia ancora in corso.
A tal proposito, l’urologo mi prescrisse questi esami: spermocoltura e urinocoltura, entrambi con antibiogramma (per risalire a un eventuale antibiotico specifico).
Visto che risultarono negativi, richiese i tamponi uretrali che vanno fatti dopo aver praticato massaggio prostatico, per stimolare la secrezione del liquido prostatico. Altrimenti si potrebbe avere un falso negativo. Tengo a evidenziare la pratica del "massaggio prostatico", perchè quel "distratto" del mio primo urologo, non sapeva che andassero fatti in questo modo e io ho dovuto ripetere nuovamente quei fastidiosissimi tamponi uretrali :-(

L'assurda paura di non guarire

Questa patologia è fortemente alimentata da una mente negativa e in particolare dalla paura di non guarire mai.
Purtroppo, visto che è una patologia poco conosciuta, come tanti ho girato moltissimi medici e altrettanti esami e cure con scarso successo.
È stato uno strazio… ho avuto per tre anni problemi e più tempo passava e più temevo che non sarei mai guarito…

Invece eccomi qua seduto senza dolore, con minzioni regolari e senza prendere neanche un farmaco.
E tutto questo dopo tre anni di sintomi abbastanza intensi… quindi anche a me la malattia era “cronicizzata”… Quindi con le giuste terapie, cronicizzata o no, si guarisce tranquillamente.

Che poi il termine “cronico”, che spaventa così tanto, significa semplicemente che la patologia persiste da diversi mesi… non significa che bisogna portarsela a vita!!

Cloruro di Magnesio

A questo punto posso parlarti dei metodi e rimedi naturali che ho seguito, che come ti accennavo, se intendi provare dovranno comunque essere approvati dal medico che dovrà anche valutarne le dosi.

Partiamo da quello che per me è stato più efficace: il Cloruro di Magnesio. Si tratta di un alimento essenziale che ha tantissimi benefici, tra questi contrasta le tensioni neuro muscolari, quindi è fondamentale per curare il Dolore Pelvico. Sul magnesio ho letto diversi libri... si stima addirittura che il 90% delle persone sia carente (Magnesio - Lorenzo Acerra).

Ho letto anche che l'errore più comune è esagerare con le dosi. Più ne viene assunto e meno viene assimilato. Personalmente mi è stato prescritto un dosaggio di cloruro di magnesio inferiore al mio fabbisogno giornaliero di magnesio, diviso in almeno 2 assunzioni al giorno.

Ho letto che l’assorbimento intracellulare del magnesio richiede molto tempo… anche fino a due anni.
Quindi ho integrato anche la Vitamina D che ho letto che ne favorisce l’assorbimento.

Ho integrato la Vitamina D trascorrendo più tempo al sole (facendo attenzione alle ore di punta).

Vitamina K2

Ho letto che lo stato di contrattura permanente dei trigger points (che causano il dolore pelvico) pare sia dovuto all’accumulo di calcio (che eccita i nervi e fa contrarre i muscoli). Invece il Magnesio ha l'effetto opposto: calma i nervi e fa rilassare i muscoli.

Ho letto inoltre che un ulteriore aiuto per far si che ci sia il giusto rapporto tra magnesio e calcio all'interno delle cellule, può darlo la vitamina K2. La vitamina K2 aiuta a fissare il calcio al tessuto osseo, evitando di farlo depositare in modo eccessivo nei tessuti molli.

La vitamina K2 si trova principalmente nei fagioli di soia fermentati (natto) e formaggi fermentati.

Acido ascorbico (Vitamina C)

L’acido ascorbico (Vitamina C) è un ottimo antiossidante e ho letto che un'adeguata assunzione di vitamina C è importante per risolvere i trigger points, causa del dolore pelvico.

Non è difficile coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina C. Addirittura ci sono singoli frutti che ne garantiscono il fabbisogno completo giornaliero.

Però ho letto anche che la maggior parte della vitamina C viene eliminata dopo 3/4 ore dall'assunzione e assorbimento, quindi mangio alimenti di cui ne sono ricchi più volte al giorno. Inoltre è facilmente deperibile con la cottura.

Oltre al regolare consumo di frutta e verdure durante la giornata, quand’è stagione di limoni (che sono ricchi di vitamina C), bevo appena sveglio acqua tiepida mescolata con mezzo limone fresco.
Aiuta anche a disintossicarsi e remineralizzarsi in maniera naturale.
Poi faccio colazione 15-30 minuti dopo averlo bevuto.
Bisogna berlo immediatamente (perché si ossida rapidamente) e subito dopo si deve sciacquare bene la bocca, per non rovinare lo smalto dei denti.

“Un Mal Di Testa Nel Bacino”

Un Mal Di Testa Nel Bacino di Wise David, Anderson Rodney, è la migliore guida per questa patologia che abbia letto.

Una guida di ben 562 pagine con cui ho imparato tantissime cose e tecniche eccezionali per risolvere il dolore pelvico.

In pratica spiega il famoso Protocollo Stanford basato principalmente sul:
- Rilassamento Paradossale
- Rilassamento Paradossale momento per momento
- Rilascio Trigger Points
- ...e tanti altri consigli molto efficaci

Quando ho letto per la prima volta questa guida, mi si è aperto uno spiraglio di luce a questo buio e profondo tunnel del dolore pelvico cronico.

Innanzitutto, non è favorevole (e di questo, nel mio caso e ora che sono guarito ne ho conferma) a gran parte delle ipotesi che sono state avanzate finora sulla malattia: immunitaria, intrappolamento di nervi...
Inoltre, il metodo descritto dettagliatamente, spiega che non è necessario l’uso dei farmaci e che si basa sull’auto-trattamento.

Personalmente, il mio vero e proprio processo di guarigione è partito grazie a questa guida…
Anche se oltre alle tecniche descritte, sono state necessarie ben altre cose che sto descrivendo in questo articolo, è stato comunque un ottimo punto di partenza per la mia VERA GUARIGIONE.

La Meditazione Mindfulness

Il benessere psicologico è uno degli elementi chiave per guarire dal dolore pelvico.

Ho letto davvero tantissimi libri con metodi per contrastare i disturbi psicologici, ma quello che è stato più efficace per me è la Meditazione Mindfulness, la tecnica migliore per combattere lo stress e le tensioni muscolari, che spesso causano e alimentano i trigger points, da cui deriva il Dolore Pelvico Cronico.

Il miglior libro che ho letto sulla Meditazione Mindfulness è:
Vivere momento per momento

Alcune tecniche illustrate assomigliano molto al rilassamento paradossale e al rilassamento momento per momento.
Quindi alcune nozioni di questo libro possono spiegare e migliorare ulteriormente la tecnica di Wise del protocollo Stanford.

Inoltre, il metodo comporta in generale a un miglioramento del benessere psicologico.

Due semplici ed efficaci tecniche

L'ansia credo sia alla base di questa patologia. Leggendo i vari forum ho scoperto che l'ansia accomuna un po' tutti quelli che soffrono di dolore pelvico. Ho provato due semplici ma efficacissime tecniche con cui ho avuto enormi benefici:
- movimenti lenti tutto il giorno
- no al multitasking (cioè non fare più cose contemporaneamente)

Se vai sempre di corsa, consiglio di metterle in pratica anche tu tutto il giorno... Tutto è ricordarsene e vedrai che abbasseranno notevolmente l’ormone dello stress e i risultati arriveranno in anticipo!

« Per un sollievo ad azione rapida, provare ogni tanto a rallentare » (Lily Tomlin)

Alimentazione

In diversi libri ho letto che il corpo ha la capacità di auto guarirsi ma dobbiamo fornirgli principalmente tre cose: una mente serena, alimentazione corretta e attività fisica.

Come ti dicevo, per quanto riguarda il benessere psicologico, ho avuto ottimi risultati con la Meditazione Mindfulness.

Per quanto riguarda la corretta alimentazione, ho scelto di seguire (o almeno rispettare il più possibile) la famosa Dieta Mediterranea:

Giornalmente:
- pane integrale
- pasta integrale
- riso integrale
- cereali (farro avena orzo mais polenta)
- verdure e frutta (5 porzioni)
- legumi (piselli fagioli lenticchie ceci soia fave)
- olio di extravergine di oliva a crudo come condimento
- latte (una tazza) o un yogurt
- latticini (30 grammi di formaggio)

Settimanalmente:
- pesce
- carne bianca
- olive
- noci
- patate
- uova
- dolci

Mensilmente:
- carne rossa

Prevede inoltre di bere sei bicchieri d'acqua al giorno.

Non è semplice seguire questa dieta. Per fortuna non impazzisco per la carne rossa e ho cercato di prestare particolarmente attenzione agli “alimenti infiammatori”: zuccheri e latticini.

Per i primi tempi mi sono posto come obiettivo “zuccheri aggiunti ZERO”: niente zucchero nel caffè, tè, latte...
Però presto attenzione anche agli alimenti che ne contengono, leggendo le tabelle nutrizionali dei prodotti che compro

Riguardo ai latticini, seguo la regola della dieta mediterranea, cioè 30 grammi di formaggio ma ogni tanto alterno al posto del latte vaccino quello vegetale o meglio ancora tè verde (senza zucchero).

Stile di Vita Sano

Da sempre è stata la migliore delle medicine!
Il fumo l'ho sempre evitato come la peste!
Evito l'abuso di alcol... una birra il sabato e un bicchiere di vino la domenica... ritengo che andare oltre non sarebbero più piaceri.
Di caffè ne prendo 2 al giorno (ma fatti con la moka, non espressi che credo siano più "carichi") e mi sono trovato bene... anche questo, come tutti i "piaceri" sono belli quando non si esagera!
Ho dovuto incrementare il movimento quotidiano, perchè gli specialisti per questa patologia hanno sempre richiesto di sospendere attività fisiche soprattutto eccessive. Quindi ho iniziato a fare: le scale al posto dell’ascensore, uscire a piedi al posto dell’auto (quando era possibile)…

Il “Rilassamento Paradossale” o “Esplorazione del corpo”

Sono due tecniche simili e descritte nel dettaglio in “Un Mal Di Testa Nel Bacino” e in “Vivere momento per momento”.
Leggendo entrambi i testi, ho avuto le idee più chiare sulla tecnica, visto che scrivendo diverse volte Wise per chiarimenti non mi ha mai fornito maggiori dettagli.

Andrebbe praticato due volte al giorno per 45 minuti ciascuno (come suggerito da Wise), ma ho scoperto che va benissimo anche una sola sessione giornaliera da 20 minuti.
L’importante è farlo tutti i giorni. Sono del parere che è meglio praticarlo solo 20 minuti per molto tempo che 90 minuti per un solo mese perché si è stufi! Infatti ancora oggi, nonostante sia guarito, lo pratico...

Il "Rilassamento Paradossale momento per momento"

Tecnica descritta nel dettaglio in “Un Mal Di Testa Nel Bacino”.
Ricordarsi durante la giornata di rilasciare la tensione al pavimento pelvico è fondamentale per guarire dalla patologia.
Grazie a questa tecnica, in alcuni casi, delle persone hanno ridotto i sintomi del 90% (un mal di testa nel bacino).

Ho usato un timer a intervalli programmabili vibrante, ottimo per ricordarmi durante la giornata di rilasciare la tensione al pavimento pelvico, ogni 10 minuti.

Esistono anche APP per smartphone, tipo “MotivAider”. Ho scoperto che è più efficace il metodo cambiando ogni mese il suono del APP che ricorda di rilasciare la contrazione. Perché ho notato che col tempo ci si abitua a sentire quel determinato suono e non si rilascia più la contrazione.

Personalmente, quando mi trovo in una situazione che mi crea ansia (quando avviene maggiore contrazione al pavimento pelvico), imposto il timer più frequentemente (ogni 5 minuti).

Rilascio Trigger Points intrapelvici

Tecnica descritta in “Un Mal Di Testa Nel Bacino”.

Ti avverto subito che se intendi praticare il rilascio dei trigger points, è indispensabile per i primi tempi farsi seguire da un fisioterapista (come ho fatto io), mostrandogli la stampa dei TP interni ed esterni presenti nel libro “Un mal di testa nel Bacino”.

Solo dopo che si è stati istruiti a dovere è possibile praticarlo in modo autonomo. Personalmente, dopo un periodo dallo specialista, per praticarlo autonomamente ho avuto la necessità di usare la bacchetta TheraWand perché era difficile raggiungere col dito i trigger points intrapelvici da solo.

Il prodotto più indicato per il massaggio dei trigger points intrapelvici consigliato nel libro di Wise è: K-Y Gel Lubrificante Sterile che ho trovato solo online.

Rilascio Trigger Points esterni

Personalmente a me non sono stati necessari. Probabilmente perché sono trigger points secondari, cioè sono causati da quelli intrapelvici, quindi risolvendo i primi, di conseguenza e con un bel po’ di pazienza, sono spariti anche quelli esterni.

Ed è una fortuna perché sono molto difficili da trovare. In ogni caso, se vuoi procedere a un auto trattamento (ancora una volta dopo essere stati istruiti dal fisioterapista), consiglio di approfondire l'argomento con la miglior guida illustrata per il rilascio dei Trigger Points:
Il manuale della terapia dei Trigger point - Clair Davies

Questa guida è molto utile anche per altri dolori muscolari che persistono da tempo, poichè pare che la maggior parte delle volte siano tutti causati da trigger points.

Inoltre, sempre in caso di auto-trattamento, è necessario comprare il TheraCane che permette di esercitare pressione in zone difficilmente raggiungibili da soli (come suggerito anche su: un mal di testa nel bacino).

Stretching

Gli esercizi di Stretching sono descritti nel libro “Un mal di testa nel Bacino”.

Come suggerito nel libro, li ho praticati solo dopo che aver rilasciato tutti i trigger points, in pratica quando sono spariti i sintomi, altrimenti si potrebbe avere un peggioramento.
E comunque non bisogna forzare molto con gli esercizi.

Sport

La maggior parte degli specialisti che ho consultato erano d'accordo a sospendere: ciclismo, cavallo, moto, sport di potenza, sport con eccessivo uso di gambe, addominali troppo energici ed eccessiva attività fisica in generale.
La soluzione è non praticarli per un po' e poi magari riprendere con minore intensità.

Come vedi per questo tipo di problema sono sconsigliati parecchi sport.

Personalmente, a parte l’attività fisica giornaliera (scale, camminate a piedi), pratico di mattina solo 2 minuti di “risveglio muscolare”: una serie di esercizi a corpo libero, eseguiti molto lentamente, per mettere in movimento un po’ tutti i muscoli del corpo.

Disfunzioni Posturali come causa

Quasi tutti gli specialisti (compreso il mio Proctologo) sono concordi che le alterazioni posturali possono essere una causa del dolore pelvico.

Perciò è stato molto importante eseguire una visita specialistica posturologica, perché le cause di alterazioni posturali possono essere davvero tante e neanche immagini quali sono: i denti, la vista, errata deglutizione, la mascella…

Identificata la causa, lo specialista mi consigliò la terapia adatta per contrastarla… Anche le terapie per riabilitare la postura sono in generale davvero tante: terapia miofunzionale, bite, esercizi di ortottica…

Ma praticamente a tutti e per qualsiasi tipo di causa, questo specialista prescriveva anche un percorso riabilitativo: il metodo Mézières.

Ovviamente per praticare il Metodo Mézières, sono stato seguito da uno specialista ma ho comunque preferito approfondire l’argomento con questa guida:
Metodo Mézières

L’abitudine della Contrattura Pelvica

L’abitudine a contrarre i muscoli pelvici è una delle cause principali del dolore pelvico. Ho letto alcuni articoli interessanti:

Esiste una teoria che sembra essere molto valida: Contrattura Pelvica causata da Fissazione Anale Ritentiva. Allego alcuni articoli che ho trovato:

« Freud definisce il bambino un "perverso polimorfo"; il bambino in tal senso è perverso in quanto ricerca il piacere senza alcuna finalità riproduttiva (è importante notare come questa "perversione" non abbia alcuna valenza morale negativa). È, inoltre, polimorfo, poiché ricerca il piacere attraverso vari organi e tramite diverse zone erogene, e riceve gratificazione edonistica sia dal contatto col padre che con la madre. Il bambino è facilitato in questo dall'assenza di un Super Io e dell'imposizione morale prodotta dall'educazione. Freud suddivise lo sviluppo psicosessuale del bambino in cinque fasi successive: Fase orale, Fase anale, Fase fallica, Periodo di latenza, Fase genitale. »

Quella che interessa al nostro caso è la seconda fase, cioè quella anale:

« Secondo la sequenza dello sviluppo psicosessuale proposta da Freud, la fase anale succede alla fase orale e precede la fase fallica, manifestandosi in un'età compresa fra i 18 ed i 36 mesi circa. Durante questo periodo, gli interessi del bambino si spostano dalla zona orale a quella anale, in concomitanza con l'acquisizione del controllo delle funzioni sfinteriche. Il bambino trae appagamento dal controllo autonomo degli sfinteri; il controllo e l'espulsione dei prodotti del proprio corpo costituiranno, oltre che una forma di gratificazione, uno strumento di regolazione delle relazioni con l'ambiente circostante. Il bambino nutre interesse verso i propri escrementi; spesso l'espulsione è accompagnata dalla paura di una perdita e da un senso di incompletezza.
La decisione di urinare o defecare rappresenta il primo atto simbolico di negazione o accondiscendenza, rispetto alle necessità di autocontrollo imposte dalle figure genitoriali e - per estensione - dalle istituzioni sociali, che esigono dall'individuo adeguamento alle norme condivise e autocontrollo. Il piacere generato dall'evacuazione (erotismo anale) conduce, mediante la ritenzione permessa da un accresciuto controllo degli sfinteri, alla gratificazione libidica e all'emersione di un carattere aggressivo (fase sadico-anale).
Analogamente, lo sviluppo di autostima e autonomia sono associate allo sviluppo della capacità di controllare volontariamente la defecazione.
Secondo le teorie di Freud, l'incapacità di risolvere i conflitti in questa fase e la scorretta imposizione del vasino possono condurre allo sviluppo di una fissazione anale ritentiva o anale espulsiva.
La fissazione anale espulsiva, originata da un'eccessiva gratificazione nella fase anale e da un'educazione eccessivamente permissiva, si manifesta nel bambino con la tendenza a defecare in posti non opportuni, o immediatamente prima o dopo essere stato posto sul vasino, generando in futuro un carattere anale espulsivo, il quale svilupperà una personalità estremamente disordinata, crudele e distruttiva, con tendenza alla manipolazione.
In caso di gratificazione insoddisfacente, il bambino trarrà piacere dalla ritenzione (trattenimento) delle feci, a dispetto dell'educazione impartita dai genitori, provocando una fissazione anale ritentiva; il futuro adulto anale ritentivo sarà caratterizzato dall'estrema cura dei dettagli, con uno spiccato senso del possesso, parsimonioso, avaro con il denaro, molto organizzato, estremamente testardo e ostinato e ossessionato dall'ordine e dall'igiene. »

In pratica, il futuro adulto anale ritentivo, probabilmente sarà affetto da disturbo ossessivo-compulsivo.

Cosa fare:
▪ Psicoterapia cognitivo-comportamentale. Con qualche seduta familiare.
▪ Sarebbe consigliata anche una psicoterapia di tipo analitico, per analizzare eventuali traumi inconsci.
▪ Analizzare con i genitori ma anche fratelli e sorelle maggiori, episodi manifestandosi in un'età compresa fra i 18 ed i 36 mesi circa:
- severi rimproveri dei genitori che vietano al bambino di 2 anni di giocare nudo, insistendo che debba rivestirsi
- scorretta imposizione del vasino
- incidenti relativi al controllo sfinterico e interiorizzazione dei rimproveri
- esordio dell'angoscia dell'estraneo (È una fase che attraversano i bebè intorno all'ottavo mese caratterizzata da un attaccamento totale alla madre con conseguente rifiuto di qualsiasi altra persona) intorno all'ottavo mese di vita
- esplorare le cause della vergogna e il loro nesso con le esperienze infantili
▪ Rompere i seguenti schemi mentali:
il futuro adulto anale ritentivo sarà caratterizzato dall'estrema cura dei dettagli, con uno spiccato senso del possesso, parsimonioso, avaro con il denaro, molto organizzato, estremamente testardo e ostinato ed ossessionato dall'ordine e dall'igiene. Ma anche: collezionismo eccessivo, perfezionismo, l'incapacità di adattarsi alle situazioni, la collera…
▪ esporsi comunque alle situazioni temute

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Fasi_dello_sviluppo_psicosessuale_secondo_Freud
https://it.wikipedia.org/wiki/Fase_anale
http://www.opsonline.it

Sulla base della teoria di Freud, riguardo alla fissazione anale ritentiva, dovuta a conflitti inconsci causati in età infantile, sarebbe possibile analizzare e magari risolvere il problema con la tecnica dei: Sogni Lucidi e Onironautica.

« Il termine onironautica indica un'esperienza durante la quale si può prendere coscienza del fatto di stare sognando. L'esperienza a cui si riferisce è chiamata sogno lucido.
Alcuni neurologi sono propensi a riconoscere una positiva funzionalità del fenomeno, se indotto artificialmente o meccanicamente a scopi terapeutici per risolvere disturbi radicati nel subconscio (è ben saputo che nel sonno prende spazio l'inconscio, che custodisce le nostre informazioni più recondite). » Tratto da Wikipedia

« Il sogno lucido può darti una magnifica occasione per chiedere, direttamente all’inconscio, una risposta al problema che ti sta a cuore. » Tratto da: Sognipedia.it

Alla base di ciò, si deduce che attraverso i sogni lucidi, è possibile risolvere il disturbo radicato nel inconscio, che produce la fissazione anale ritentiva, ovvero la contrazione pelvica involontaria.

Per approfondire l’argomento ho letto questo libro interessante: Vivi i tuoi sogni - Gayle Delaney

Un’altra tecnica molto efficace per risolvere l’abitudine della Contrattura Pelvica è il Biofeedback Pelvico.
« Diversi studi hanno esplorato il ruolo del biofeedback negli uomini con prostatite cronica e la sindrome del dolore pelvico cronico (CP / CPPS). Si ipotizza che la tensione pelvica sia un fattore che contribuisce nella CPPS. Il Biofeedback utilizza elettrodi e traduce i potenziali muscolari in segnali uditivi o visivi, consentendo ai pazienti di imparare ad aumentare o diminuire l'attività muscolare del pavimento pelvico volontariamente. In uno studio più ampio, 62 uomini con categoria CPPS III, non avendo avuto successo con il trattamento convenzionale con antibiotici e alfa-bloccanti per oltre 6 mesi, sono stati trattati con 20 minuti di biofeedback 5 volte a settimana per 2 settimane. Sessanta pazienti erano significativamente migliorati. Il sollievo dal dolore si è verificato dopo 2-3 trattamenti e i sintomi sono scomparsi dopo 4-5 trattamenti. In un altro studio più recente, 31 uomini con categoria CPPS III praticò 6-8 trattamenti di biofeedback, con un conseguente calo del indice sintomi prostatite cronica (NIH-CPSI) medio totale del 50%. In questo studio, una sonda rettale EMG è stata utilizzata per misurare il tono di riposo dei muscoli del pavimento pelvico e il valore medio del tono muscolare è diminuito da 4,9 a 1,7 alla diagnosi dopo il trattamento. Il biofeedback è un trattamento sicuro ed efficace per refrattari CP / CPPS. »

Fonte: Genitourinary Pain And Inflammation Diagnosis And Management

“Tamponare” il dolore da seduti

In caso di dolore pelvico è spesso consigliato un cuscino forato, per evitare lo schiacciamento dell'area pelvica quando si è seduti.

Alcuni ne traggono benefici, tipo con un prodotto simile:
Cuscino antiprostata

Ad altri (tra cui me stesso), il cuscino forato non sembra essere stato efficace. Probabilmente perché se vi sono trigger points nei glutei e/o nelle gambe, anche con un cuscino forato subirebbero una pressione e di conseguenza si proverebbe dolore.

In questo caso, la soluzione è stata l’uso di una sedia ergonomica, che mi fu consigliata da un noto specialista: Sedia ergonomica

“Tamponare” l'urgenza minzionale

In attesa della risoluzione della patologia, ho scoperto alcune tecniche, che quando soffrivo di Dolore Pelvico Cronico, con me furono molto efficaci per limitare il problema dell'urgenza minzionale.

1. Dormire a pancia sotto
Forse perché vista dal lato sinistro la vescica si trova un po' più in avanti rispetto alla prostata e quindi dormendo a pancia sotto, il peso dell'urina non preme sulla prostata… dico forse… ma resta il fatto che quando mi seccavo in piena notte di alzarmi per andare in bagno e assumevo questa posizione, limitavo un bel po’ lo stimolo di urinare.

2. Gambe divaricate a scodella
In un libro lessi l’opinione di un medico che sostiene che la prostata (e la vescica) della maggior parte degli uomini sia, in vari gradi, soffocata dalla rigidità dei muscoli e dei tessuti circostanti… e proponeva un massaggio esterno, basato su questa posizione distesi a letto: le gambe si allargano, si tengono unite fermamente tra loro le piante dei piedi e si portano le ginocchia verso il pavimento.
Sulla base di questa teoria, quando avvertivo lo stimolo di urinare ma anche preventivamente, assumevo una posizione simile a letto (va bene sia se si dorme a pancia sotto o viceversa): tendevo ad aprire leggermente le gambe con la piante dei piedi, non necessariamente unite ma quantomeno l'una di fronte all'altra. Funzionava bene… anche facendolo con una sola gamba. Forse perché questa posizione “apre” il pavimento pelvico e la prostata viene soffocata di meno…

3. Bladder training
Esercizio consigliato anche su “Un mal di testa nel bacino”:
Nel “bladder training” il medico (che dovrà darne parere favorevole prima di metterlo in pratica) chiede di prolungare la durata tra una minzione e l’altra fino a 2 ore (non di più).
Tale ginnastica dev’essere praticata per almeno tre settimane.

4. Mai urinare senza stimolo
Il classico metodo “preventivo” che tante volte adottavo prima di uscire o prima di andare a letto, anche se avevo già urinato una mezz’ora prima e non avevo stimoli, mi fu proibito da un urologo… Credo sia stato l’unico consiglio efficace che mi abbia dato quell’urologo!

Traumi psicologici

La Meditazione Mindfulness è stata una delle prime tecniche che per me è stata efficace per migliorare la componente psicologica che in caso di problemi alimenta fortemente la patologia.

Come ti dicevo è una tecnica molto potente. Ma poi ho voluto fare di più. Sbarazzarmi delle cause dei disturbi psicologici. Leggendo vari libri di psicologia, ho scoperto che spesso queste cause sono i traumi psicologici.

A tal proposito ho letto questi tre testi che mi hanno aiutato tantissimo:

Il trauma e il corpo di Pat Ogden, Kekuni Minton, Claire Pain. Riguarda il trattamento dei Traumi Psicologici che generano paure e tensioni muscolari, la principale causa del dolore pelvico cronico.

• L’EMDR è una tecnica per il trattamento dei Traumi Psicologici, spesso causa di tensioni muscolari, la principale causa del dolore pelvico cronico.
Viene raccomandata dal dottor David Wise nel suo libro.
Il miglior libro sulla tecnica EMDR, è quello scritto da Francine Shapiro, la psicologa che ha sviluppato il metodo: Lasciare il passato nel passato. Tecniche di auto-aiuto nell'EMDR

• Per contrastare il Dolore Pelvico ho letto che è di fondamentale importanza sbarazzarsi delle paure e del pensiero catastrofico.
A tal proposito, ho letto il libro Amare ciò che è di Byron Katie.
Un libro per sostituire il dolore con la gioia e il sorriso, trasformare la depressione in leggerezza, ritrovare la libertà, arrivare a comprensioni nuove e profonde sulla vita.

Viene citato anche nel libro "un mal di testa nel bacino", quindi l'ho comprato, l'ho letto e l'ho messo in pratica...
I risultati sono stati rapidi e sorprendenti!

Problemi proctologici, spesso causa del dolore pelvico

• defecare in maniera naturale
Nel libro di Wise, dove illustra il protocollo Stanford, è evidenziata l’importanza di defecare in maniera naturale, cioè rannicchiati…

In effetti ho letto che diversi medici sono favorevoli a questo metodo, poiché facilita l'evacuazione e di conseguenza si hanno meno problemi gastroenterologici e proctologici (ragadi, emorroidi...), spesso causa di dolore pelvico.
Ovviamente non ho una turca in casa, quindi per defecare in modo rannicchiato con il WC utilizzo questo particolare sgabello: Squatty Potty

• Dilatatori Dilatan
Personalmente me li ha prescritti un proctologo per problemi di ragadi anali e devo dire che hanno migliorato anche il problema dell’ipertono sfinterico e di conseguenza il dolore pelvico.
Infatti, tra le indicazioni d’uso dei Dilatatori Dilatan, compare anche: ipertono o spasmo sfinterico.


In un forum lessi che un medico specialista ne proibiva l’uso in caso di dolore pelvico. Ho cercato di darmi una risposta per capire in che modo il dilatatore potesse peggiorare il problema.
Quando si usano i dilatatori è necessario rilassarsi completamente. Ci sono persone che magari rifiutano addirittura l’idea del dilatatore ne tantomeno sopportano questa terapia e quindi tendono a contrarre gli sfinteri anali ed è forse in quel caso che peggiorano il problema di conseguenza.

Quindi con i dilatatori è necessario rilassarsi completamente.
È previsto un uso “graduale”, inserendo per qualche giorno prima quelli più piccoli per abituarsi.
Inoltre è consigliabile far precedere la dilatazione da un bidè tiepido-caldo che ha effetto rilassante sulla muscolatura degli sfinteri anali.

Ho seguito queste regole e non ho avuto nessun peggioramento del problema, anzi un notevole miglioramento. Comunque nel mio caso, nonostante soffrissi di dolore pelvico, furono approvati dal mio proctologo.

Da poco tempo ho scoperto un nuovo tipo di dilatatore: il Dilagent.
« E’ un dilatatore anale in morbido silicone indicato nella cura delle patologie del tratto anorettale sostenute dall’ipertono sfinterico quali ragadi, emorroidi, dolori anali, disfunzioni del pavimento pelvico e affezioni di tipo ginecologico e urologico.

A differenza del Dilatan è efficace anche per problemi pelvici, perché la forma “a fungo” della sonda, consente l'ancoraggio del dilatatore al di sopra del muscolo puborettale, cedendo calore non solo allo sfintere interno ma anche al muscolo puborettale stesso e alla muscolatura del retto distale. »

Questo dilatatore non l'ho mai usato e non ne ho mai parlato col proctologo, perchè l'ho scoperto un bel po' dopo essere guarito. Visto che nelle istruzioni parla di disfunzioni del pavimento pelvico, potresti parlarne con lo specialista che ti segue per valutarne l’uso.

Colon Irritabile

« La più comune causa gastroenterologica di dolore pelvico cronico è la sindrome dell'intestino irritabile »

Ma come sempre non si conosce il perché!
Ho cercato di darmi una risposta… ed ecco la mia teoria:
Il colon irritabile causa dolore pelvico, probabilmente perché a causa delle continue diarree, viene persa una grossa quantità di magnesio e nelle cellule prevale il calcio.
- Il calcio fa contrarre i muscoli, il magnesio è indispensabile per rilassarli
- Il calcio eccita i nervi, il magnesio li calma

Quindi probabilmente, insieme pure ad altri fattori, predispone il dolore pelvico.

Cosa ho fatto?
1° Ho continuato ad assumere il già citato Cloruro di Magnesio (nelle dosi consigliate dal medico)
2° Cercato di contrastare il colon irritabile
Il protocollo Stanford, come si evidenzia nel libro di Wise, è risultato efficace anche per contrastare il colon irritabile.
Un altro metodo che con me ha funzionato (e ne ho provati davvero tanti!) per contrastare il colon irritabile è stata l’assunzione continua di fermenti, aggiungendo uno yogurt al giorno alla mia alimentazione. All'inizio lo assumevo per integrare i fermenti ma poi lessi anche che gli scienziati hanno individuato nei fermenti lattici dello yogurt, una specifica proteina, denominata P40, che sarebbe in grado di lenire l’infiammazione alle mucose del colon..

Prevenire il freddo

Il freddo e l’umidità peggiorano un bel po’ questa patologia…
Già a inizio autunno mettevo in atto delle azioni per prevenire i “danni” del freddo:
- purtroppo ero costretto a usare sedie rigide perché mi davano meno problemi rispetto a quelle morbide e a quelle con cuscini (con cui si affonda e c'è maggior compressione sulla zona pelvica). Però le sedie rigide tendono ad essere più fredde d'inverno e allora per risolvere questo inconveniente mettevo sopra un panno di lana sottile (tipo il tessuto dei cappotti).
- fuori casa, per non usare un pezzo di stoffa sopra la sedia, indossavo un giubbino o un cappotto lungo oppure mettevo un maglione non troppo doppio, intorno al giro vita, in modo che il maglione cadesse sui glutei, isolando la parte fredda della sedia
- se era in programma una passeggiata fuori casa, nei rigidi inverni indossavo le calzamaglie
- fortunatamente per i maschi si può fare pipì anche in piedi… la tavoletta fredda d’inverno era davvero traumatica… infatti prende parecchi trigger points esterni che al contatto col freddo mi peggioravano il problema. Quando dovevo defecare cercavo di farlo in tempi rapidi (una regola generale, anche per i sani, che mi fu data anche dal proctologo, cioè alzarsi subito dopo aver finito… senza perdere tempo a leggere il giornale!). A volte riscaldavo col phon la tavoletta, abbastanza rapidamente, per togliere almeno il grosso del freddo.

Contrastare il Dolore Pelvico col caldo

Tempo fa lessi che il caldo ha effetto miorilassante, analgesico e favorisce la vasodilatazione… tutto ciò che è necessario per contrastare il dolore pelvico.

Quando avevo problemi e specie d'inverno, traevo molto sollievo con un Termoforo Elettrico.

E' un dispositivo elettromedicale, simile a un tessuto, che rilascia calore per portare beneficio alla regione pelvica e ai glutei.

Oltre a un Termoforo Elettrico, per la guida (specie al primo freddo del mattino), ho acquistato un coprisedile termico, per evitare il “dannoso” freddo del sedile dell’automobile e beneficiare dell'azione miorilassante del caldo applicato nella zona del pavimento pelvico: Coprisedile Riscaldato. Con me ha funzionato alla grande!

Ho prestato molta attenzione alla regolazione della temperatura di questi dispositivi, specie per me che sono uomo. Ho letto diversi articoli che affermano che il testicolo per produrre spermatozoi deve stare a due gradi in meno, rispetto alla temperatura corporea che è di 37° C. Quindi li ho sempre regolati max 35° e inoltre li ho usati per tempi molto brevi. Quello dell'auto (che comunque uso ancora) lo accendo d'inverno per 5 minuti, giusto il tempo di togliere il freddo mattutino e poi lo spengo prima di sedermi. L'altro lo usavo qualche sera quando avevo fastidi ma non ho mai superato i 10 minuti di utilizzo e comunque cercavo di evitare il contatto diretto con i testicoli.

Affrontare i Bagni al Mare

Quando avevo problemi, d’estate notavo miglioramenti grazie al caldo, però durante le vacanze a mare, non so voi, si ripresentavano peggioramenti. Non fu difficile capire che la causa fosse il freddo dei bagni a mare. Infatti accadeva immediatamente già dopo i primi bagni. Ho letto che i TP latenti (che non danno problemi) possono riattivarsi per svariate cause, tra cui il freddo.

Gli accorgimenti che praticavo per ridurre questo problema consistevano nel fare tutto il possibile affinché la regione pelvica restasse bagnata per meno tempo:
- mi sdraiavo al sole a pancia sotto per far asciugare bene il costume (normalmente non era mia abitudine farlo… preferivo prendere il sole dall’altro lato!)
- meglio ancora quando portavo un costume di ricambio e mi asciugavo bene con una asciugamano prima di indossarlo. Quello bagnato lo lasciavo al sole e così alternavo i ricambi dopo altri bagni
- eventualmente a casa usavo rapidamente il phon su tutta la regione pelvica e anche sui glutei (evitando il contatto diretto con i testicoli).

Nevralgia del Pudendo?

Purtroppo tra i vari medici specialisti che consultai, ci fu uno che con una semplice esplorazione rettale mi diagnosticò la “nevralgia del nervo pudendo” e di conseguenza mi prescrisse terapie per tale patologia. Senza parlare poi di quelli che diedero la colpa alla prostata e mi prescrissero tante altre terapie inutili!
È documentato che nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta del nervo pudendo.

Ho fatto una serie di ricerche su Wikipedia in lingua Inglese, dove questa patologia è molto più documentata (in America stanno molto più avanti di noi!).
Chiedo scusa per gli errori di traduzione. Il grosso è stato fatto dal traduttore di Google!

1° ricerca - Voce “Pudendal_nerve_entrapment” su en.wikipedia
« uno studio di riesame del 2009 ha rilevato che "la prevalenza del PN (neuralgia pudendale) è sconosciuta e sembra essere un evento raro" e che "non esistono prove per sostenere l'equazione la presenza di questa sindrome con una diagnosi di intrappolamento del nervo pudendale", il che significa che è possibile avere tutti i sintomi di intrappolamento del nervo pudendale (noto anche come neuralgia pudendale), senza avere un nervo pudendale intrappolato. »

« Uno studio del 2015 di 13 normali cadaveri femminili ha scoperto che il nervo pudendale è stato fissato o fissato al legamento sacrospinoso in tutti i cadaveri studiati, suggerendo che la diagnosi di intrappolamento del nervo pudendale può essere sopravvalutata. »

« La diagnosi differenziale dovrebbe considerare le condizioni più comuni di prostatite cronica / sindrome del dolore pelvico cronico (CPPS) e cistite interstiziale. »

« La neuropatia del nervo pudendale è una diagnosi probabile se il dolore è unilaterale, ha una qualità bruciante ed è esacerbata dalla palpazione rettale unilaterale della colonna ischiale, con latenza ritardata del motore pudendale da solo. Tuttavia, tali casi rappresentano solo una piccola parte di tutti coloro che presentano con dolore perineale. La prova della diagnosi si basa sull'assenza di dolore a seguito della decompressione del nervo nel canale di Alcock e viene raramente raggiunta. Il valore delle indagini neurofisiologiche cliniche è discutibile; alcuni centri europei sostengono che le indagini hanno grande sensibilità, mentre altri centri, che hanno anche un interesse specializzato nella neurofisiologia del pelvico, non hanno identificato alcun caso. »

2° ricerca - Voce “Pudendal_nerve” su en.wikipedia
« L'intrappolamento del nervo pudendale , noto anche come sindrome del canale di Alcock , è molto raro ed è associato al ciclismo professionale. »

3° ricerca - Voce “chronic pelvic pain syndrome” su en.wikipedia
« Nella pagina “prostatite cronica / dolore pelvico cronico” non appare la parola: nervo pudendo (pudendal nerve). »

Bensì, come tecniche di risoluzione, si parla principalmente di rilascio dei trigger points e tecniche di rilassamento.

In conclusione, da queste ricerche si deduce che:
La nevralgia del nervo pudendo o il suo intrappolamento è un evento raro e bisognerebbe invece ipotizzare al dolore pelvico (CPPS), che si risolve principalmente con il rilascio dei trigger points e tecniche di rilassamento…
Queste tecniche sono praticate nel protocollo Stanford, descritto nel già citato libro: Un mal di testa nel bacino.

Perché ti ho mostrato questi articoli? Perché quando gli specialisti sono convinti che si tratti del nervo pudendo che come hai visto è molto raro, prescrivono la cura per le nevralgie, cioè la classica accoppiata: laroxyl e lyrica (o simili).

Come dicevo, anche a me fu diagnosticata la nevralgia del nervo pudendo e mi furono prescritti quei farmaci. In effetti qualche risultato lo danno comunque perché contrastano il dolore in generale e l’ansia che alimenta il problema. Ma non contrastano la causa, perché non è un problema di nervi (nel mio caso), bensì contratture muscolari.

Ovviamente bisogna tenere conto esclusivamente dell’opinione del medico… E poi non è detto che questa patologia sia sempre esclusa... ma se ti ha diagnosticato la “nevralgia del nervo pudendo” solo con una semplice esplorazione rettale, potresti chiedere informazioni sul esame PNTML (Pudendal Nerve Terminal Motor Latency ovvero studio dei tempi di latenza nel nervo pudendo) e magari fartelo prescrivere (se ne è d’accordo), per accertarti che sia davvero colpa del nervo pudendo.

In questo modo ti potrà dare una cura adatta, anche se il protocollo Stanford non prevede l’uso dei farmaci.

”Dopo quanto tempo sei guarito?”

Immagino che sia la prima domanda che vorresti farmi… ma se è così non è un bene, perché per guarire da questa patologia, dovrai avere molta pazienza.
Comunque risponderò alla domanda!

Risultati significativi li ho avuti dopo circa sei mesi.
Attenzione. Il conteggio di sei mesi parte da quando ho iniziato a eseguire alla lettera la maggior parte dei consigli che ho scritto.
Qualcosa l’ho messo in pratica prima, tipo le tecniche di rilassamento, il rilascio dei trigger points… che richiedono comunque un po’ di tempo per imparare a praticarle correttamente. Qualcosa l’ho messo in pratica dopo, tipo la parte della posturologia, la risoluzione dei problemi proctologici…

Ci tengo a evidenziarti che in questi sei mesi sono stato un orologio Svizzero!
Si possono contare sulle dita di una mano le volte che non ho integrato alimenti con magnesio, vitamina C o saltato esercizi di rilassamento… l’impegno costante è davvero fondamentale.

Conclusioni

...e questa è la mia storia... un lungo incubo che per fortuna ha avuto un lieto fine.

Inoltre questi rimedi non mi hanno guarito solo dal dolore pelvico ma ho notato anche un generale miglioramento della salute e un notevole benessere psicologico.

Personalmente solo il magnesio mi ha guarito dall’asma, stitichezza, mal di testa da sinusite e da altri dolori muscolari. Le proprietà del magnesio sono davvero tantissime!
Anche la vitamina C mi ha dato un grande senso di benessere generale.

Senza contare i risultati eccezionali che ho avuto leggendo e mettendo in pratica i libri che ho descritto per il benessere psicologico.

Inoltre, mettendo in pratica gli altri rimedi è da un bel po’ che non ho neanche più problemi di colon irritabile.

Se deciderai di parlare col tuo medico per chiedere di mettere in pratica uno o più consigli illustrati, spero un giorno di vedere il commento di un tuo miglioramento o meglio ancora della tua guarigione!

Aggiornamenti: Il Cibo come Medicina

Come ho accennato in precedenza, le tecniche che ho adottato per guarire dal dolore pelvico, hanno contrastato efficacemente anche altre patologie di cui soffrivo: asma, stitichezza, mal di testa da sinusite, ragadi, altri dolori muscolari, colon irritabile, miglioramento umore…

Una grossa parte del merito sarà stata senz’altro degli integratori che ho assunto, tra cui il cloruro di magnesio ma anche dalla vitamina C / K2 / D…

Siccome non ho intenzione di rivivere l’incubo o meglio gli incubi di questa patologie, nonostante fossi guarito ho continuato, dietro il parere favorevole del medico, l’assunzione di alcuni di questi integratori con una dose di mantenimento e con cicli da lui stabiliti.

Ma come tutti sappiamo, queste sostanze (magnesio, vitamina C…) derivano dagli alimenti.
Non mi pento di averli assunti tramite integratori, pure perché stavo male e mi hanno permesso benefici in tempi rapidi… E poi non basta assumere determinati alimenti che sono ricchi di questi elementi essenziali ma è anche necessario evitarne altri, abbinarli correttamente, prepararli nel modo giusto…

Quando soffrivo di dolore pelvico, non avrei avuto la motivazione a stravolgere la mia alimentazione… Però da quando sono guarito ho pensato che fosse il momento giusto per integrare naturalmente questi alimenti essenziali con una giusta alimentazione, per non dipendere a vita dagli integratori e anche perché:

« Gli integratori possono dare benefici inizialmente ma sono molto lontani dagli effetti che possono dare una dieta vegetale integrale. » Colin Campbell

Ancora una volta mi sono documentato bene al proposito ma quello che più mi ha entusiasmato, motivato e convinto è stato:
La Rivoluzione Delle Forchette - L'ABC del Mangiar Sano e Naturale

Si tratta di video-seminari di 5 famosi medici (T. Colin Campbell, Caldwell B. Esselstyn, Franco Berrino, Michela De Petris, Michele Riefoli) che propongo degli schemi alimentari in grado di prevenire, bloccare e/o curare tantissime patologie (anche quelle più gravi)…

Premesso che questi grandi medici basano una alimentazione completamente vegetale, integrale e naturale. Quindi è davvero una “rivoluzione” alimentare…
Non credo che diventerò completamente vegano.
Ho sempre cercato di avvicinare la mia alimentazione alla dieta Mediterranea, ma guardando questi video, ho visto che ci sono tantissimi consigli preziosi, da mettere in pratica anche restando onnivoro.

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24 commenti:

  1. Si potrebbe sapere il quantitativo di cloruro di magnesio da ingerire giornalmente... É da più di un anno che soffro di questa maledettissima sintomatologia e vorrei cominciare a seguire tutte le indicazioni da lei suggerite! Ho speso un patrimonio senza avere alcun risultato e questo blog mi ha riacceso la speranza di poter avere una vita normale! Cmq a me la neuropatia del pudendo me l'ha diagnosticata un proctologo con una visita digitale e con il proctoscopio e il mio più grande handicap a parte i bruciori e le sensazioni di aghi nella zona pelvica sono le innumerevoli e fastidiosissime minzioni che mi rendono la vita un incubo...

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    1. lo scopo del blog è raccontare la mia esperienza di guarigione.
      come ho ripetuto più volte non sono un medico.
      prima di assumere il cloruro di magnesio dovrà essere approvato dal medico che dovrà anche valutarne le dosi.

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  2. Grazie infinite dei consigli preziosi che ha scritto. Anche il mio proctologo mi ha prescritto il magnesio (oltre ovviamente ad altri medicinali e alla fisioterapia). Mi ha cosigliato anche lui di leggere "Un mal di testa nel bacino", di praticare la meditazione, di rivedere tutto il mio stile di vita e le mie abitudini alimentari, chiederò a lui se posso assumere la vitamina c,k2 e d.
    Grazie

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    1. Magari avessi conosciuto un medico simile all'inizio delle mie sofferenze!
      In bocca al lupo

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    2. Nel frattempo è passato? Io mi ritrovo nel dolore pelvico cronico e dopo un anno di diagnosi dove si sospetta una pudendopatia mi hanno proposta impulsi elettrici a nervo tibiale. Prendo lyrica da agosto.
      Ho iniziato da poco a essere ferreo con una dieta evitando cibi infiammatori. Speriamo di far scomparire questi dolori iniziati a febbraio

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  3. Grazie mille.
    Le farò sapere.

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  4. Salve bellissimo articolo, una domanda come capire se hai solo un infiammazione quindi passeggera oppure una vera e propria patologia?

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    Risposte
    1. Nel mio caso l'ho capito dalla durata. In genere una patologia cronica persiste da diversi mesi… a me non è stata certamente una cosa passeggera!

      PS: Con un semplice click su “Condividi” (in alto a destra), contribuirai a diffondere queste informazioni che potrebbero aiutare parecchie persone al mondo che soffrono questa patologia.

      Attenzione: Le informazioni contenute in queste pagine sono solo informative. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Ti invito a leggere le avvertenze.

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  5. A distanza di alcuni anni dall'apertura del blog e della pagina Facebook, sono molto contento di sapere, grazie alle vostre testimonianze, che la mia esperienza di guarigione, descritta qui, abbia in qualche modo aiutato altre persone, fornendo un punto di partenza: i tipi di medici specialisti a cui mi sono rivolto, il libro "Un mal di testa nel bacino" e altre informazioni...

    Mi auguro di leggere presto altre testimonianze positive che sono anche una potentissima medicina per contrastare l'ASSURDA paura di non guarire dal Dolore Pelvico.

    #1000MiPiace

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  6. parli di tutto ma non del sesso. Come ti sei regolato con la patologia?

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    1. personalmente, quando soffrivo di dolore pelvico, non avevo problemi durante i rapporti sessuali. forse i problemi nei rapporti con questa patologia, sono più frequenti nelle donne, quindi non so dirti...

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  7. Anonimo5/5/22

    Buona sera ciao Enzo... Ho 34 anni e ho dolore perineale da gennaio...
    E girando tanti urologi e tutti con la stessa diagnosi prostatite...!! Ho dolore testicolare quando alzo qualsiasi carico... il dolore pelvico causa anche problemi nei rapporti sessuali.. Io spesso ho dolore....

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    1. Personalmente di sera avvertivo bruciore al pene e quando ero seduto, dopo un po’, avvertivo fastidio nella zona perineale.
      Poi man mano il dolore da seduto si estese ai glutei e ai bicipiti femorali ed era sempre più forte.
      Dolori ai testicoli e problemi sessuali mai avuti ma ho letto che altri ne hanno sofferto con questa patologia.

      Quando nel pieno del problema mi fu toccato per la prima volta un trigger point presente nella regione pelvica, si irradiò un dolore fortissimo su tantissime parti: glutei, bicipiti femorali, perineo, pene… questa cosa mi è rimasta molto impressa: un singolo punto poteva irradiare dolore in così tanti parti.

      PS: Con un semplice click su “Condividi” (in alto a destra), contribuirai a diffondere queste informazioni che potrebbero aiutare parecchie persone al mondo che soffrono questa patologia.

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  8. Anonimo21/6/22

    Ciao Enzo ho questa patologia da 6 mesi ormai con problemi vari soprattutto nei rapporti sessuali che aumentano il dolore in modo vertiginoso... Ho visto che hai letto tantissimo... Purtroppo è una cosa che odio sto leggendo un mal di testa del bacino per iniziare....cmq sei molto di aiuto con la tua testimonianza... Ho letto e ricercato anch'io in questi 6 mesi ci sono anche tante tecniche diverse per arrivare a una soluzione.. Tipo infiltrazioni di tossina butulinica.... È tante altre confermi?

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    1. Salve. Come ho sempre precisato sia nel blog sia nel gruppo Facebook, non sono un medico e quindi non posso fare nessun tipo di consulenza
      Lo scopo del blog e della pagina Facebook è raccontare la mia esperienza di guarigione dal Dolore Pelvico Cronico.

      Comunque fai bene a leggere il libro "un mal di testa nel bacino", perchè spiega il protocollo Stanford che mira appunto a non arrivare a tecniche invasive: interventi ecc. In bocca al lupo

      PS: Con un semplice click su “Condividi” (in alto a destra), contribuirai a diffondere queste informazioni che potrebbero aiutare parecchie persone al mondo che soffrono questa patologia.

      Attenzione: Le informazioni contenute in queste pagine sono solo informative. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Ti invito a leggere le avvertenze.

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  9. Anonimo4/10/22

    Buon giorno Enzo, Ma per guarito intendi che sei tornato ad essere la persona di prima di questa malattia infernale al 100% ? Se ti dicessi che domani dobbiamo prendere un volo Berlino - Los Angeles (12 ore di volo e stare seduti senza potersi alzare, se non per andare alla toilette), tu cosa mi diresti ? Io ho fatto una RM che evidenziato una sofferenza delle strutture nervose ma la causa è aspecifica... (le strutture non presentano deviazioni o intrappolamenti), spero di riuscire a venire fuori oramai sono 5 mesi.....

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    1. Ti capisco benissimo. Per me era un problema anche guidare.
      Diciamo che in 6 mesi tornai ad avere praticamente una vita quasi normale. La notte riuscivo a fare 7-8 ore di sonno senza dovermi alzare per fare pipì. riuscivo ad affrontare viaggi in auto per 2 ore senza avere la necessità di alzarmi per dolore. Prima avevo dolori dopo neanche 10 minuti da seduto. Poi man mano andava sempre meglio. Dopo qualche anno riuscivo anche a stare seduto per 4-5 ore senza avere dolori. rimaneva giusto il problema con qualche particolare tipo di sedia, tipo le poltrone dove "affondando" di più comprimeva su più punti e di conseguenza avevo fastidio. ma risolvevo usando una sedia rigida. poi dopo qualche anno riuscivo a utilizzare qualsiasi tipo di sedia e non avevo minzioni frequenti neanche di inverno (quando normalmente peggioravo) e quindi mi sentivo guarito al 100%.
      Vedrai che consultando il giusto tipo di medico non avrai più problemi. in bocca al lupo

      Attenzione: Le informazioni contenute in queste pagine sono solo informative. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Ti invito a leggere le avvertenze.

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    2. Anonimo5/10/22

      Quindi se la tua disavventura è incominciata nel 2014 quale sarebbe secondo te l'anno della completa guarigione al 100% ? E in quale anno hai incominciato ad approcciare il giusto trattamento terapeutico che nel giro di 6 mesi ti ha apportato notevoli miglioramenti ? Ti chiedo questo per avere un idea più precisa delle possibili tempistiche che il ns. corpo impiega con i giusti trattamenti a mettere in atto il processo di completa guarigione. Grazie per il tuo tempo, per le tue risposte e complimenti per il tuo blog.

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    3. Guarda è molto difficile ricordarte anche l'anno di quello che mi chiedi.
      Inoltre, credo non sia neanche molto importante, poiché i tempi sono sicuramente soggettivi.
      Ricordo solo che fu intorno a ottobre-novembre 2014 che iniziò il mio problema.
      Intorno ad aprile 2016 cominciò il nuovo percorso orientato alla mia patologia, finalmente diagnosticata correttamente come "dolore pelvico" e sinceramente già da lì, iniziando ad avere delle concrete speranze, mi sentivo psicologicamente meglio.
      Inoltre, iniziarono finalmente anche i primi concreti benefici fisici che mi davano anche la forza di alzarmi in piena notte per fare pipì oppure a sopportare il dolore da seduto.

      Attenzione: Le informazioni contenute in queste pagine sono solo informative. In nessun caso possono sostituire il parere del medico. In caso di problemi di salute bisogna sempre rivolgersi ai medici e vanno sempre fatte le cure mediche ufficiali. Ti invito a leggere le avvertenze.

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  10. Anonimo29/11/22

    vorrei portare la mia testimonianza, magari sarà di aiuto a qualcuno anche se ho risolto solo in parte la sintomatologia della mia cpps ( sono riuscito ad azzerare i sintomi minzionali che erano terribili,ma purtroppo solo i parte quelli dolorosi)

    innanzitutto credo che la cosa sia molto soggettiva e così le cure : io ho fatto fisioterapia per rilascio dei trigger point dopo aver preso per 2 anni ( soffro da 4 ani ormai) farmaci miorilassanti che avevano già del tutto eliminato trigger point o quasi : infatti la terapista specializzata in questo tipo di trattamenti alla visita mi disse che vi erano sono pochi trigger point silenti ma il tono della musclatura era addirittura ipotonico (confermato da visita procotologica con macchinario ch eha evidenziato ipotono dello sfintere anale)...infatti ho fatto solo poche sedute ( con peggoramento dei dolori poi rientrato dopo aver sospeso) e poi ho smesso...solo pochissimi esercizi di stetching mi danno qualche govamentoi, la maggior parte mi fa peggiorare..mi fa bene cxamminare...i sintomi mnzionali ( e di parte qelli dolorosi) li ho alla fine risolti soprattutto seguendo la dieta per la cistite instersiziale: via tutti gli zuccheri via glutine solo pochi tipi di verdrue rigorosamete cotte ( zucchine , crucifere ed a volte piselli) solo pesce magro ( tipo merluzzo) come bevande solo acqua o latte di mandorla o riso, ,fette biscottate senza glutine e soia, pasta senza glutine e condimento solo olio di oliva raffinato( quello exravergine mi crea prblemi)...cottura solo a vapore o lesso...con questa dieta ho completamente eliminato lo stimolo minzonale continuo che mi uccideva...sintomi urinari completamete azzerati....purtroppo sui dolori solo beneficio parziale) riseco anche a stare seduto cosa prima impossibile dopo 5 minuti..ma ho ancra dolori), ora devo tentare con la terapia del dolore , blocchi antalgici...n bocca al lupo...fondamentale evitare stress ed ansia e depfressione che sono il carbrante della malattia

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  11. Anonimo29/11/22

    dimeticavo...buon suggerimento il cloruro di magnesio...lo prendo anch'io mi aiuta per la colite e la stipsi di cui soffro...basta non esagerare...a me poi per i dolori ( i vari laroxyl e lyrica erano abbastanza efficaci ma con effetti collaterali assolutamente devastanti sull' umore e sui sintomi minzonali : il laroxyl peggoirava lo spasmo uretrale agendo sulla noradrenalina provocandomi difficoltà nzional eesitazione e dolore alla minzione tremendi con stimolo continuo dovuto alle contrazoni degi sfineri uretrali..il lyrica mi addormentava la vescica che raticamente non si cmprmeva quasi più causandomi flusso lentissimo e difficltà a svuotare correttamente) fa qualcosa la palmitoiletanolamnide (pea), ma devo stare attenstissimo a quale scegliere perchè se ci sono eccipienti irritanti (tipo alcooli e derivati) subito compaiono i sintomi minzonali...l' acido alfa lipoico, invece, completamete inutile

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  12. Anonimo29/11/22

    non sono d' accordo sulla vitamina c : è universalmente riconosciuta come irritante delle vie urinarie ( provare per credere...io se mangio alimenti che contengono tanta vitamina c come agrumi kiwi ecc, e peggio ancora se assumo le compresse, mi ricoverano in ospedale per i dolori minzionali tremendi che mi prendono), quindi è bene non esagerare a mio avviso..ognumno deve testare su se stesso, per me tutti gli alimenti acidi e quelli ricchi di vitamina c sono mortali

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